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Fra’ Timoteo, Ligurio, Messer Nicia
FRA’ TIMOTEO – Fai in modo che la donna venga da me[53]. Io so quello che devo fare e, se l’autorità mia varrà, noi concluderemo questo parentato stasera.
LIGURIO – Messer Nicia, fra’ Timoteo è pronto per fare ogni cosa. Bisogna che madonna Lucrezia venga.
MESSER NICIA – Tu mi riporti in vita! Sarà un maschio?
LIGURIO – Maschio.
MESSER NICIA – Piango per la tenerezza.
FRA’ TIMOTEO – Andatevene in chiesa, io aspetterò qui Lucrezia. Poi vi dirò quello che mi ha risposto.
Scena nonaFra’ Timoteo solo
FRA’ TIMOTEO – Io non so chi è stato truffato. Questo cattivo di Ligurio all’inizio mi ha raccontato quella prima storia, per tentarmi. Se non l’avessi accetata, non mi avrebbe raccontato la seconda storia che era vera. Certamente, non voleva rivelare i loro segreti inutilmente. Sì, mi hanno ingannato, però posso trarne anche dei vantaggi. Messer Nicia e Callimaco sono ricchi, e da ciascuno posso ricevere molti soldi, tenendo conto della semplicità di Nicia e dell’affare di Callimaco. Senza dubbi, la cosa deve essere tenuta in segreto. Ma anche per loro è importante non raccontare a nessuno di questa truffa. Sia come si voglia[54], io non me ne pento. È ben vero che ho qualche dubbio. Possono emergere dificoltà perché madonna Lucrezia è saggia e buona: ma io la coinvolgerò in sulla bontà. E tutte le donne hanno alla fine poco cervello; e se una donna sa dire due parole, già è considerata intelligente. Come si dice, in una terra di ciechi chi ha un occhio è signore.
Scena decimaLucrezia (a se, andando in chiesa)
LUCREZIA – Ho sempre avuto paura che la voglia di messer Nicia di avere figli, ci potesse portare a qualche errore[55]; e per questo, quando lui mi proponeva qualcosa, ero sempre sospettosa, soprattutto dopo quel caso quando andavo in chiesa ogni mattina e un frate ha comiciato a corrermi dietro. Ma di tutte le cose che abbiamo provato a fare, questa mi pare la più strana. Non posso nemmeno pensare a sottomettere il mio corpo a questo vituperio, in più causare la morte dell’uomo che mi vitupererà. Perché io non credo che mi sia permesso fare così. Anche se fossi l’unica donna rimasta al mondo che deve fare risorgere tutta l’umana famiglia, nemmeno in questo caso lo farei.
Scena undicesimaFra’ Timoteo, Lucrezia
FRA’ TIMOTEO – Benvenuta. Io so quello che Lei vuole sentire da me, perché messer Nicia me ne ha parlato. A dire il vero, io sono stato sui libri più di due ore a studiare questo caso, e, dopo molti studi, ho scoperto molti argomenti che, ed in particolare ed in generale, possono fare al caso nostro. Lucrezia – Padre, Lei dice la verità o ride?
FRA’ TIMOTEO – Ah, madonna Lucrezia! Non sono cose da ridere. Ma lei mi conosce da molto tempo!
LUCREZIA – Padre, no; ma questa mi pare la più strana cosa che ho mai sentito.
FRA’ TIMOTEO – Madonna, La capisco, ma io non voglio che Lei dica più così. Ci sono molte cose che da lontano sembrano terribili, insopportabili, strane, ma dopo, quando ti avvicini diventano umane, sopportabili, familiari. Si dice speso che sono maggiori gli spaventi che i mali: e questa è una di quelle cose.
LUCREZIA – Se Dio vuole!
FRA’ TIMOTEO – Voglio tornare a quello che dicevo prima. Quanto alla coscienza, Lei deve seguire la regola che dice: dove c’è un bene certo e un male incerto, non si deve mai lasciare quel bene per paura di quel male. Qui c’è un bene certo, che Lei resterà incinta, acquisterà un’anima a messer Domenedio; il male incerto è che quello che andrà a letto con lei, dopo la pozione, morirà. Ma si trovano anche quelli che non muoiono! Ma perché la cosa è vaga e non si sa mai, è meglio che messer Nicia non corra quel pericolo. Quanto all’azione in sé, che sia peccato, questo è una favola, perché la volontà è quella che pecca, non il corpo. Un peccato vero e proprio è dispiacere al marito. Lei invece lo compiace. Poi, è un peccato trovare piacere in quel vituperio, ma lei già soffre e quindi non pecca. Oltre a questo, lo scopo è più importante di tutto il resto: il Suo scopo è di riempiere una sedia in paradiso, e di accontentare Suo marito. Dice la Bibbia che le figlie di Lot, credendo essere rimaste sole nel mondo, sono andate a letto col proprio padre; e, perché la loro intenzione era buona, non hanno peccato.
LUCREZIA – Di che cosa mi persuade?
FRA’ TIMOTEO – Giuro sul mio cuore consacrato, non è un gran peccato. Se lei cede al desiderio di Suo marito farà un peccato come, per esempio, se mangia la carne il mercoledì che è un peccato che se ne va con l’acqua benedetta Si lasci persuadere. Deve anche rendersi conto che una donna, che non ha figli, non ha casa: quando muore il marito, resta come una bestia, abbandonata da tutti.
LUCREZIA – A che cosa mi conduce, padre?
FRA’ TIMOTEO – La conduco a una cosa per cui Lei sarà sempre grata a me e pregherà Dio per me; e tra un anno sarà soddisfatta. Di che ha paura? Nella nostra città ci sono almeno cinquanta donne che al tuo posto leverebbero le mani al cielo.
LUCREZIA – Va be’, sono d’accordo: ma non so se sarò viva domattina.
FRA’ TIMOTEO – Non dubitare, figlia mia: io pregherò Iddio per te, io dirò la preghiera dell’Angelo Raffaello, che ti accompagni. Vada serena e in pace, e si prepari a questo mistero.
LUCREZIA – Stia in pace anche Lei, padre. Dio m’aiuti e la Nostra Donna, che non mi succeda nulla di male[56].
Scena dodocesimaFra’ Timoteo, Ligurio, Messer Nicia
FRA’ TIMOTEO – O Ligurio, uscite qua!
LIGURIO – Come va?
FRA’ TIMOTEO – Bene. Se n’è andata a casa, è pronta a fare ogni cosa, e non ci saranno problemi.
MESSER NICIA – Davvero?
FRA’ TIMOTEO – Beh, Lei è guarito dalla sordità?
LIGURIO – Santo Chimenti gli ha fatto grazia.
FRA’ TIMOTEO – Bisognerebbe fare un’elemosina in suo onore per annunciare alla gente questa guarigione
MESSER NICIA – Torniamo ai fatti nostri però. Che mi dice, adesso mia moglie mi ubbedirà e farà quello che io voglio?
FRA’ TIMOTEO – Certamente.
MESSER NICIA – Sono il più contento uomo del mondo.
FRA’ TIMOTEO – Appunto. Lei avrà un bel figlio maschio.
LIGURIO – Frate, vada alle Sue orazioni, e, se ci sarà bisogno, verremo a trovarLa. Lei, messere, vada da Sua moglie, per tenerla salda in questa scelta, e io andrò a trovare maestro, per procurarci della pozione. Ci rivediamo tra un’ora perché si deve parlare ancora un po’ della faccenda.
MESSER NICIA – Addio!
FRA’ TIMOTEO – Andate tranquilli e in pace.
Задание 3
1. обратите внимание на следующие глаголы:
• commettere q.c. – совершать что-л.
• parere = sembrare – казаться
• correre dietro a q.n. – бегать за кем-л.
• dare fastidio a q.n. – обременять кого-л.
• essere pronto a q.c. – быть готовым к чему-л.
• accogliere q.n. – принимать кого-л.
• esaurire / adempire il desiderio – исполнить, удовлетворить желание
• curare un malato – лечить больного
2. Перескажите третий акт, ответив на следующие вопросы. Если вы не можете или не хотите отвечать на какие-либо из вопросов, то спокойно можете их пропустить. Главное – проговорить или написать что-то, имеющее отношение к тексту, чтобы ваша память работала не только на «пассив», но и на «актив».
Dove sono andati Ligurio e messer Nicia?
Mentre camminavano, che cosa ha raccontato messer Nicia di Lucrezia? Cosa pensa dei monaci? Quanti soldi ha preso Ligurio e perché?
Che trucco ha inventato Ligurio questa volta? Che cosa ha domandato a messer Nicia?
Perché? Messer Nicia ha capito il perché?
Chi c’era in chiesa? Con chi ha parlato il frate? Di che cosa si preoccupava la donna? Che ne pensava il frate?
Il frate ha riconosciuto messer Nicia? Sono riusciti a parlare?
Che storia ha raccontato Ligurio? Il frate gli ha creduto? Come ha reagito messer Nicia?
Che novità ha portato Ligurio dopo?
Il frate è stato d’accordo di fare quello che gli chiedeva Ligurio? Per quale ragione?
Perché c’era bisogno di raccontare due storie invece di una? Che conclusione ha fatto il frate?
Intanto di che cosa pensava Lucrezia? Cosa diceva prima al confessore?
Come le ha risposto Fra’ Timoteo? Su che cosa è fondata la sua filosofia?
Secondo voi, che cosa dava a Lucrezia più fastidio? Care lettrici, al posto di Lucrezia cosa fareste?
Cari lettori, al posto di Fra’ Timoteo cosa fareste?
Alla fine Lucrezia che cosa ha detto? Che decisione ha fatto?
3. Переведите на итальянский язык:
– Я не узнаю голоса!
– Ты оглох?
– Говори громче!
– Проклятый. Это Валера!
– Спокойно, я прекрасно тебя слышу.
– Какие новости? Что готовишь сегодня на ужин?
– Кусок мяса, а ты?
– Подогреваю вчерашние макароны.
– Почему ты совершил эту ошибку?
– Мои намерения были благими. Это человеческая слабость (досл. вещь). Я не испытываю угрызений (досл. укусов) совести. Ад меня не пугает. Я не стыжусь того, что сделал.
– Я должен рассказать тебе новость. Несколько месяцев назад я познакомился с Луизой. Сначала она мне показалась странной и утомительной. Но потом я обнаружил, что она много скандалит и совершенно невыносима.
– Ну… Я ее знаю. Я даже был у нее дома. Она меня тепло приняла. Она мне показалась заботливой и приятной. Знаешь, может быть, она немного легкомысленна и болтлива.
Грамматическое отступление: конъюнктив (продолжение)Как уже было сказано, конъюнктив также используется с главным предложением. Чаще всего можно встретить следующие сочетания:
1) то, что мы думаем + конъюнктив
я думаю, что – penso che
я не думаю, что – non penso che
я полагаю, что – ritengo che
мне кажется, что – mi sembra che
я верю, что – credo che
я нахожу, что – trovo che
я такого мнения, что – sono dell’opinione che
я опасаюсь, что – ho paura che
я воображаю, что – immagino che
2) то, в чем мы сомневаемся + конъюнктив
я сомневаюсь, что – dubito che
я не знаю, … – non so se
я задаюсь вопросом, … – mi domando se
я не понимаю, как – non capisco come
возможно, … – forse …; può essere che
не может быть, чтобы… – non è possibile che
3) то, чего бы нам хотелось или не хотелось + конъюнктив
я бы (не) хотел, чтобы – (non) vorrei che
я тебе желаю, чтобы – ti auguro che
я надеюсь, что – spero che
мне нужно что-то, которое бы… – mi serve qualcosa che …
Atto quarto
Scena primaCallimaco solo
CALLIMACO – Vorrei sapere cosa hanno fatto. Può essere che non rivedrò Ligurio? Sono le dodici! È già passata un’ora di ritardo! Ho tanta angoscia! È vero che c’è un bilanciarsi[57] tra la Fortuna e la Natura: non ti faranno mai un bene senza farti un male. Quanto mi è cresciuta la speranza, tanto mi è cresciuto il timore. Misero me! Com’è possibile vivere in tanti affanni e perturbato da queste paure e queste speranze? Io sono una nave spinta da due diversi venti, che tanto più teme, quanto è più vicino al porto. La semplicità di messer Nicia mi fa sperare, la prudenza e durezza di Lucrezia mi fa temere. Ohimè, non trovo quiete da nessuna parte! A volte cerco di vincere me stesso, mi rimprovero di questo mio furore, e mi dico: – Che fai tu? Sei impazzito? Quando tu raggiungerai la meta, che farai? Conoscerai il tuo errore, ti pentirai delle tue fatiche e dei pensieri che hai avuto. Ma tu sai che di solito quando uno raggiunge una meta, scopre che non c’è niente di quello che voleva ottenere. Dall’altra parte, il peggio che potrebbe succederti è morire ed andare all’inferno: ma son morte tante altre persone! e all’inferno ci sono pure tanti uomini per bene! Hai vergogna di andarci anche tu? Volgi il viso alla sorte; fuggi il male, o, se non è possibile fuggirlo, sopportalo come uomo; non avvilirti come una donna. – E così mi faccio coraggio, ma io sto su d’umore[58] per poco tempo, perché da ogni parte mi assalta tanto desiderio di stare una volta con madonna Lucrezia, e mi sento tutto alterare: le gambe tremano, le viscere si commuovono, il cuore mi si sbatte in petto, le braccia diventano molli, la lingua diventa muta, gli occhi intorbidiscono, la testa mi gira. Ma se io trovassi Ligurio, avrei con chi sfogarmi. – Ma eccolo! Il discorso mi farà o vivere allegro un po’, o morire subito.
Scena secondaLigurio, Callimaco
LIGURIO – Io non ho mai avuto tanta voglia di trovare Callimaco! E non è mai stato tanto difficile trovarlo. Se io gli portassi tristi notizie, l’avrei incontrato subito.[59] Io sono stato a casa, in Piazza, in Mercato, al Pancone degli Spini, alla Loggia dei Tornaquinci, e non l’ho trovato. Questi innamorati sono insopportabili, non si possono fermare proprio.
CALLIMACO – Perché sto fermo qui e non lo chiamo? E mi sembra pure allegro! Oh, Ligurio! Ligurio!